UN’ASSOCIAZIONE FORTE E COESA, ATTENTA AI PROBLEMI DELL’AMBIENTE CON UN OCCHIO DI RIGUARDO VERSO LA FORMAZIONE E LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO
Lo scorso 19 febbraio presso l’aula magna del Centro professionale del verde Mezzana si è tenuta l’88ma Assemblea generale ordinaria dell’Associazione JardinSuisse – Sezione Ticino – che raggruppa i giardinieri professionisti del Canton Ticino.
Nel suo discorso il presidente Fabio Forni ha elencato le numerose attività che vedono l’Associazione quotidianamente attiva nell’aggiornamento dei propri affiliati sulle nuove tecnologie, nella promozione di un orientamento sempre più ecologico delle attività a livello professionale, nel favorire i contatti tra i membri per un proficuo e continuo scambio d’esperienze e nella formazione professionale degli apprendisti.
Ed è proprio mirato ai futuri giardinieri il lavoro che gli specialisti di JardinSuisse Ticino stanno terminando all’interno dell’arboreto didattico a Mezzana che vede un rinnovamento di quello esistente con nuove essenze che saranno identificate con un’etichettatura ancora più completa e precisa per migliorare quel tassello importantissimo per la professione che è la conoscenza delle piante.
A livello di immagine per l’Associazione, il Presidente ha confermato la volontà del Comitato di individuare le manifestazioni che diano maggiore visibilità all’associazione in tutto il territorio cantonale per spiegare alla popolazione ticinese che il giardiniere non taglia l’erba e strappa le erbacce ma è quel professionista del verde che si occupa di progettare, costruire e curare tutto ciò che sta fuori dalla soglia di casa.
Nel proseguo del suo discorso Fabio Forni ha toccato anche temi di grande attualità come l’Iniziativa contro i pesticidi e il problema del trattamento degli inerti.
Nel primo caso ha fatto notare come, in questo periodo “green” dove tutti parlano di salvare il pianeta, in Svizzera siamo ancora nella condizione che chiunque può comperare e fare trattamenti di ogni tipo senza nessuna certificazione e come, questa assoluta mancanza di regole e di restrizioni, ci abbia portato ad essere chiamati a votare prossimamente misure atte ad eliminare completamente i pesticidi dal mercato con conseguenze catastrofiche che noi, che curiamo la natura, possiamo sin da ora immaginarci.
Sul problema del trattamento degli inerti, Forni ha reso attenti i rappresentanti cantonali e federali presenti in sala (il Consigliere di Stato Manuele Bertoli e il Consigliere nazionale Marco Romano) sul problema del trattamento degli inerti che, a causa della mancanza di discariche sul territorio ticinese, fa si che i giardinieri trovino spesso gli scarti di costruzione sotterrati sotto i giardini e ricoperti con terra vegetale che di vegetale ha ormai poco o niente.
Per ovviare a questo i professionisti devono esagerare con concimi e prodotti stimolanti con la conseguenza che le piante non saranno mai in piena forma e si ammaleranno più facilmente obbligando i giardinieri a incrementare l’utilizzo di prodotti chimici.
Forni ha poi ringraziato la segretaria uscente Cornelia Fässler la quale nei 20 anni trascorsi all’interno dell’Associazione ha visto cambiare presidenti e comitati aiutando con passione e serietà a portare avanti le problematiche legate alla professione e ha dato il benvenuto all’architetto Bettina Galetti che a breve la sostituirà nel delicato e importante incarico.
In chiusura del suo discorso il Presidente ha riassunto il numero di apprendisti attualmente in formazione che è risultato essere il seguente:
APPRENDISTI CHE FREQUENTANO LA SCUOLA PROFESSIONALE DEL VERDE CPV MEZZANA
ANNO SCOLASTICO 2019/2020 –
1° anno AFC: 49 apprendisti di cui 48 paesaggisti e 1 vivaista
1° anno CFP: 9 apprendisti di cui 7 paesaggisti e 2 produzione piante
2° anno AFC: 42 apprendisti di cui 41 paesaggisti e 1 vivaista
2° anno CFP: 12 apprendisti di cui 10 paesaggisti e 2 produzione piante
3° anno AFC: 49 apprendisti di cui 36 paesaggisti, 10 ripetenti e 3 floricoltori
Per un totale di 161 apprendisti al 1.1.2020
Successivamente ha preso la parola Pierre-Yves Zürcher, rappresentante del Comitato centrale di JardinSuisse, il quale ha posto l’accento sull’iniziativa che vuole vietare l’uso dei pesticidi bollandola come pericolosa per la professione ma anche per i consumatori.
L’iniziativa vuole impedire la protezione di alcune colture causando un incremento dei costi della cura del suolo e del paesaggio. Questo causerà un incremento dei costi delle derrate alimentari svizzere causando una riduzione dell’autosufficienza e facendo aumentare le importazioni.
Un aumento dei prezzi dei prodotti indigeni porterà automaticamente a favorire il turismo degli acquisti riducendo la libertà di scelta dei consumatori ma non solo, l’approvazione dell’Iniziativa impedirà o comunque frenerà l’innovazione in campo paesaggistico minacciando la sopravvivenza di molti produttori svizzeri.
“Innovazione, non divieti” è stato dunque questo lo slogan proclamato da Zürcher il quale ha confermato che l’Associazione JardinSuisse riconosce la necessità di agire in materia di prodotti fitosanitari ma è altrettanto convinta che un divieto non incoraggerà il progresso.
Se si offrono infatti alternative ai prodotti fitosanitari esistenti, le aziende del settore del Verde ridurranno l’uso di quelli più pericolosi autonomamente. Ciò richiede naturalmente investimenti nella ricerca e stimoli a partecipare a progetti innovativi.
Dopo il rappresentante di JardinSuisse centrale, ha preso la parola Thierry Castellazzi del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca DEFR, Ufficio federale dell’agricoltura UFAG, Servizio fitosanitario federale il quale ha portato all’attenzione dell’Assemblea il Passaporto fitosanitario.
Nell’anno internazionale per la salute dei vegetali, la Confederazione si è adeguata alle normative comunitarie e ha messo in vigore il passaporto delle piante che altro non è che un documento ufficiale per confermare all’acquirente che il materiale vegetale proviene da una produzione ufficialmente controllata e che sono state prese tutte le misure possibili affinché sia indenne da organismi nocivi particolarmente pericolosi.
Il passaporto delle piante è esteso a tutte le piante (ad eccezione delle sementi) e garantisce la loro tracciabilità in caso d’infestazione da organismi nocivi.
Le informazioni importanti si trovano tra le pagine del sito www.salute-dei-vegetali.ch
Giorgio Benicchio è poi intervenuto per presentare il progetto VERDEVALE: la costituzione di una comunità di buone pratiche transfrontaliere tra piccole e medie imprese (MPMI) ed Enti Locali, finalizzata alla progettazione e sperimentazione sul campo di metodologie innovative per la gestione del verde urbano, per una sua valorizzazione ambientale, culturale ed economica.
VERDEVALE fa suo il cambiamento di visione che stiamo vivendo: da verde urbano concepito con una semplice funzione ornamentale, a verde urbano con una precisa e quantificabile funzione ecosistemica, una tematica particolarmente rilevante nel contesto alpino, in cui prende vita il progetto, con l’obiettivo di rendere la regione alpina sostenibile e attraente dal punto di vista ambientale, migliorando, allo stesso tempo, la competitività delle imprese che operano nel territorio.
Per informazioni: https://verdevale.eu