Festeggiare il Natale della Patria senza doverci sorbire i soliti discorsi dei politici e altri….
Almeno alla Festa Nazionale i politici potrebbero evitare di disturbare la popolazione cn i loro discorsi che sono le solite meline, che nessuno ascolta se non gli avversari partitici degli oratori. Ad ogni Festa Nazionale a cui ho partecipato, il momento più noioso e triste era proprio la parte ufficiale, dove l’oratore, di solito il politico di spicco, ci confeziona delle meline e ci dice che tutto va bene. Questi 10 minuti, se va bene, ma molte volte sono trenta i minuti, ci propinano le loro verità, ci fanno i richiami alla Nazione, ci esortano ad impegnarci affinché lo Stato vada meglio e affinché possiamo dimostrare la fratellanza tra i popoli. Non ci parlano di incongruenze, di cassa malattia, di lavoro, di padroncini, di residenti licenziati per assumere frontalieri e via dicendo. Quando, fuori dalle righe, chiamano un cittadino comune del luogo, si sincerano che non vada a dire ciò che non sia gradito. Peccato rovinare una Festa, perché essere Svizzeri è ancora un Unicum e un Vanto non indifferente, con dei discorsi che sono solo palcoscenici di politici che rincorrono la loro personale visibilità e non un vero contatto con la base, il popolo che lavora e che a loro dispetto fa grande la Svizzera. Sono considerazioni tra i denti, da chi della partitica è abbastanza deluso, non della politica, ma da chi partecipa sempre nel proprio paese alla festa popolare del Natale della Patria. Occasione unica per stare assieme tutti, divertirsi, parlare del più e del meno e magari fare anche qualche balletto fino al clou della Festa che sono i fuochi d’artificio. Chi vi scrive è come un bambino e i fuochi mi emozionano tanto, come mi emoziona vedere la piazza del mio comune piena di gente, dove il sorriso è padrone della gente e dove, concediamogli 10 minuti ai politici di mettersi in mostra, ma solo dieci minuti. I voti non si conquistano con dei discorsi preconfezionati ma con i fatti, con la vicinanza alla gente e con l’affrontare i veri problemi della popolazione. A parte tutto viva la Svizzera, di certo la migliore Nazione al mondo, invidiata da tutti e per questo attaccata a sproposito da tutti. Poi le macchiette le abbiamo anche noi, quelli che ci vogliono in Europa, quelli che vorrebbero l’Albanese e il Croato come lingue nazionali, quelli che vendono armi ai paesi belligeranti svincolando la legge e quelli che continuano a sbraitare ma non risolvono nulla. A parte questo, fiero di essere Svizzero e che la si capisca una volta per tutte non dobbiamo regalare il passaporto a chi non dimostra di meritarselo con il pensiero e con i fatti. Buon primo agosto a tutti e “a sa vedum in piaza…”
Foto archivio 2016 di Giuliano Giulini