Siamo stufi marci dei nostri politici che sono solo capaci di urlare, chi più urla più prende voti, contro gli aumenti delle casse malati. Organizzano raduni poco convincenti, un centinaio di partecipanti tra gli estremisti di sinistra, urlano allo scandalo e via dicendo, ma cosa fanno? Nulla e meno di nulla. Vi era una opportunità sulla cassa malattia unica, affossata perché non dava abbastanza torta a tutti i partiti. Ora, per l’ennesima volta, parliamo di una trentina d’anni, ecco l’annuncio ed ecco che i procacciatori di elettori urlano. E i procacciatori di elettori si nascondono, non poi tanto, in ogni partito, perché le colpe di questo sconquasso va suddivisa tra tutti i partiti e i loro adepti. E’ più facile urlare che intervenire. Spendiamo 100 milioni di franchi per sussidiare un terzo della popolazione che non arriva a pagare i premi di cassa malattia. Ma non sarebbe meglio intervenire, non con i cerottini, ma strutturalmente sui vari istituti e ripartire le varie competenze. Perché poi lo Stato ha convenzioni con le cliniche private per aiutare chi è ricco e si può permettere di suo la clinica privata. Noi ribadiamo il concetto che all’ospedale ci va perché si è ammalati e chi vuole mangiare l’entrecote ai ferri, fa il piacere di pagarselo lui. Anzi lasciamo queste particolarità gastronomiche alle cliniche private e non sovvenzioniamole. Chiaro!. E’ necessario che ogni ospedale abbia la TAC, abbia strumenti di altissimo valore tecnico in doppio? No. Poi per favorire le regioni, perché altrimenti i nostri parlamentari che se ne “impippano” del resto, ma si arrabbiano perché ogni regione deve avere un ospedale di livello quasi universitario, per penalizzare le cure semplici, basi nelle valli. E’ normale che in un ospedale il personale cambia posto ogni due anni, praticamente scappano per ritmi di lavoro e redditività individuale inaccettabile. Forse è giunto il momento di riorganizzare tutto il sistema sanitario, rendendolo più leggero e efficace, portandolo anche in zone limitrofe ai grandi centri, mettendo il personale nelle condizioni giuste di lavoro, motivandolo e in questo sistema contenere assolutamente i costi della sanità, obbligando le casse malati a far di conto la trasparenza assoluta e a diminuire i premi mensili. Ai nostri parlamentari e governanti chiediamo questo: intervento certo, sicuro, pianificatorio e economicamente sostenibile della sanità cantonale. Risparmieremmo quei 100 milioni di sussidi che potremmo andare a spendere a favore dei giovani lavoratori, di investimenti aziendali creando un benessere generale alla popolazione. Ma è troppo facile così, è meglio assaggiare una buona torta alla frutta, dove a tutti piace, che una torta spartana di pane, che però ha un valore nutritivo maggiore. I politici che urlano, tutti praticamente, devono mettersi una mano al cuore e cercare, finalmente di fare l’interesse della popolazione e non sostenere le lobby. Loro decidono dei soldi pubblici, ed è facile, la famiglia deve fare i conti con le proprie ridotte risorse e quando non ne ha più non vi è nessuno che innaffia di soldi, ma entrano nella voragine chiamata povertà. Vogliamo un Ticino ricco, dignitoso e con onore possa rivendicare l’esigenza di un benessere generale e non solo per pochi.
Se proprio lo desiderate cominceremo a pubblicare le provvigioni che le varie assicurazioni malatttia versano agli “scagnozzi” che ci tampinano giornalmente, cercando di venderci i prodotti, non necessariamente necessari per l’assicurato ma che danno maggiori provvigioni al venditore…. A questo punto tutti si renderanno conto che sistema perverso quello delle casse malati!