Il comitato cantonale dei Giovani UDC Ticino, riunitosi ieri mercoledì 10 agosto a Porza, ha preso posizione sui quattro temi in votazione federale il prossimo 25 settembre, e invita la popolazione a respingere l’iniziativa popolare proposta della sinistra e ad approvare invece le tre modifiche di legge soggette a referendum.
Ancora un’iniziativa agricola estrema
I Giovani UDC respingono chiaramente l’iniziativa sull’allevamento intensivo. Ci troviamo di fronte all’ennesima iniziativa agricola estrema, proposta da una parte dell’élite politica di sinistra malinformata che non ha mai una volta in vita loro avuto a che fare con degli animali da allevamento. Infatti, gli allevatori in Svizzera devono sottostare già a una delle legislazioni in merito più restrittive d’Europa, e l’applicazione dell’iniziativa non farebbe altro che renderci ancora più dipendenti dagli import dall’estero e a portare ad un generale aumento del prezzo del 20-40% tutti i prodotti di origine animale.
Due sì per salvare l’AVS
I Giovani UDC sostengono inoltre all’unanimità le due modifiche di legge riguardanti l’aumento dell’età pensionabile e l’aumento dell’IVA al fine di salvaguardare l’AVS. Infatti, il patto intergenerazionale, che prevede che siano i lavoratori di oggi che pagano le pensioni agli attuali pensionati, con la promessa di avere un altrettanto privilegio una volta giunti in pensione, è oggi messo in pericolo dall’aumentare della speranza di vita e dal pensionamento della generazione baby boom. Se non troviamo presto delle nuove fonti di entrata per l’AVS, si rischia che già tra poco meno di 10 anni l’AVS imploderà. Bisogna quindi approvare con convinzione le due modifiche di legge, per permettere anche alla nostra generazione di poter godere dei meritati e in parte già pagati benefici della pensione.
L’abolizione della imposta preventiva rafforza la nostra economia
Infine, i Giovani UDC sostengono con convinzione l’abolizione dell’imposta preventiva: siamo convinti che le imprese debbano avere la possibilità di crescere ed innovarsi senza dover pagare una tassa che fa lievitare di non poco i loro costi di investimento. Le imprese svizzere dovrebbero beneficiare delle stesse condizioni per la raccolta di capitali come all’estero. Questo andrebbe a rafforzare l’attrattività e l’economia del nostro paese, oltre che a salvaguardare diversi posti di lavoro.
Diego Baratti