Cari Marco, Roberto, Bixio e … “vicini del TRA”
Mi rivolgo a voi dopo aver letto i vari articoli, comunicati stampa, prese di posizioni di partiti e gruppi e le dichiarazioni della gerenza inerenti alla nota operazione di polizia presso il Biblio Cafè TRA a Lugano.
Ci conosciamo da anni e confido sempre nella vostra oggettività e correttezza, motivo per cui non entro nel merito dei vari aspetti politico, giudiziario e amministrativo: le competenti istanze, tra cui l’opinione pubblica, valuteranno e decideranno se l’operazione in oggetto sia stata o meno politicamente giustificata, proporzionata nelle sue modalità e corretta a livello di procedura. Il numero delle sedie e di agenti – che si sono comportati bene e di ciò li ringrazio – mi interessa meno.
Mi interessa rendervi invece partecipi di un altro aspetto che riguarda il TRA: la sua anima, i suoi affetti, i suoi valori.
Il TRA è il frutto dell’impegno di un’intera famiglia, allargata ad amici e collaboratori, che da anni propone una cucina esclusivamente fatta in casa a cui hanno contribuito per un certo periodo anche le nostre “nonne” Mala e Rita, serate di beneficienza a favore di progetti di aiuto di vario genere in varie parti del mondo abbinate a cibi a tema, eventi culturali come serate letterarie e mostre fotografiche, mercatini di prodotti tradizionali, esposizioni di scultori e per fortuna anche serate di musica ancora – e speriamo a lungo – permesse dalla legge che sono particolarmente gradite in questo periodo dell’anno.
Il TRA – e chi ne conosce l’anima lo sa perfettamente – ha sempre avuto come scopo quello di poter dare al maggior numero di persone la possibilità di una vita normale con un lavoro a gestione “famigliare”, ora le famiglie con figli che vivono anche grazie al TRA sono 7: un’anima nobile.
I valori che la gerenza mantiene vivi con le menzionate attività sono certamente da sposare e sostenere in un mondo in cui tutti si lamentano per le ingiustizie ma che pochi si impegnano, con iniziative concrete, a cambiare. Grazie TRA!
La buona energia, il sentirsi bene indipendentemente da chi tu sei o dal vestito che porti e lo slancio di queste proposte fa si che il TRA sia meta di sempre più persone che decidono di passare una serata diversa, poi ci si affeziona ed il numero di amici del TRA – e lo abbiamo visto con i numerosi commenti e gesti di sostegno – cresce ed è quindi normale che ciò porti, alcune volte a qualche schiamazzo di adulti, a qualche spinello di adulti di canapa legale o meno, ad una qualche birra ad un minorenne. Da anni frequento il TRA e vi posso rassicurare che il “qualche” è rimasto costante.
Mi permetto invece di rendervi partecipi di una preoccupazione – che capto da amici genitori e di cui forse, anzi certamente, ne siete a conoscenza – inerente ai minorenni in discoteca, a volte ai tavoli con champagne (ma per questo aspetto forse sto invecchiando), ed il costante aumento di consumo di coca cola.
Anni fa ho cambiato un pochino la mia vita e nel mio piccolo cerco di contribuire ad un messaggio di maggior consapevolezza dell’essenza delle cose, dei fatti, delle notizie e delle parole: troppo spesso giudichiamo senza conoscere, partendo da errati pregiudizi e qui mi rivolgo ad alcuni commentatori, purtroppo per la maggior parte senza nome, che hanno affermato cose errate sul TRA, sulla politica e sulla polizia.
Ed ora l’invito-regalo, cari Marco, Roberto e “vicini del TRA”!
Sabato 16.06.2018 alle ore 20.30 al TRA sarà presentato il CD “e nüm a nem” (in omaggio anche ai “vicini del TRA”) del gruppo ticinese aghèchighè, che propone ballate con testi in dialetto ticinese su vari temi di attualità e ironici. Sarà l’occasione per conoscerci, scambiare 4 parole e passare una bella serata assieme, all’insegna dello star bene e della reciproca comprensione.
Vi aspetto!
seo arigoni