Diciamolo subito, stiamo discutendo di due squadre che si giocano il titolo, quelle due squadre che erano date morte da tutti e ora sono al vertice dell’hockey nazionale. Tutte le altre squadre e i loro tifosi sono sul divano a guardare le gesta di questi campioni, con la delusione che le loro squadre sono già in vacanza. Questo tanto per dire chi gufa fa male e sarebbe ora che si guardi la finale con ammirazione per le squadre che sono arrivate all’atto conclusivo, vada poi come vada.
Era una premessa dovuta, sentendo ogni giorno tifosi di altra squadra ticinese, che con odio e frustrazione insultano tutti i tifosi della squadra in finale e sputano cattiverie su tutto e su tutti. Noi abbiamo sempre sostenuto che gli sfottò ci stanno ma che i tifosi di un club devono tifare per il loro club e non contro altri. Il tifare contro è segno di frustrazione e cattiva sportività.
Ma passiamo all’atto di puro sport con la terza gara che vede il Lugano quasi al muro e lo Zurigo tranquillo forte del suo 2:0 nella serie, fortunoso per quanto riguarda la seconda partita, ma lo sport è fatto di episodi e poco conta se il Lugano ha dominato il terzo tempo e l’overtime, quando nell’unica salita lo Zurigo ha segnato il gol della vittoria. Il bello dello sport diremmo, a malincuore, ma questo è proprio l’essenza di una finale che da piccoli episodi nascono i titoli. Per lo Zurigo scendere alla Resega con questa tranquillità potrebbe essere anche uno svantaggio se pensassero di avere già il titolo in tasca. Ma Kossmann, quell’allenatore che solo l’anno passato è stato cacciato dall’Ambri come un incapace (oggi si gioca il titolo!) non è sicuramente così ingenuo da pensarlo e avrà caricato i suoi al massimo per andare sul 3:0 nella serie.
Il Lugano, arbitri permettendo, ha dimostrato nella seconda partita di essere pari, se non superiore ai Lions, e alla terza partita spetta ai bianconeri di fare il gioco e portarla a casa. E’ vero che Chiesa ha detto con ironia “ci hanno già fatto più di un funerale questa stagione”, però a parte l’ironia, questa sera si tratta di continuare gara due e certamente sarà vittoria per quei magnifici 7200 e da tanto calcano la Resega e sono di fatto il valore aggiunto di questo club, di questo magnifico club. Sarebbe peccato ed ingiusto, vedere questo Lugano uscire dalla finale con un secco 4:0, ma come detto prima lo sport può anche riservare questo e bisognerà accettarlo con la consapevolezza che anche quest’anno si è dato il massimo e che il Lugano con la sua dirigenza si proporrà anche il prossimo anno come candidato al titolo. Ma step to step, oggi vincere, dopodomani fare il break e poi andare a prendersi il titolo, sarebbe l’epilogo fantastico di una cavalcata gloriosa.