Sembra quasi che la colpa dell’esplosione dei costi sia da addebitare alla irresponsabilità sociale degli assicurati. Sono stati 80 miliardi i costi sanitari nel 2017. Il campanello d’allarme è suonato, ma dalla parte sbagliata. Vi è chi propone franchigie da 10mila franchi, vi sono delle casse malati che ti fanno sconti sulla LaMal se dimostri che fai attività sportiva con una loro app, vi è chi propone che se hai una franchigia più alta di quella base, per tre anni non potrai più cambiarla ed altre ricette strane che vanno in una sola direzione: far guadagnare di più gli assicuratori e caricare di oneri gli assicurati, facendoli sentire degli sporchi approfittatori. E le autorità? Come sempre si adagiano, fanno il “vocione” per 5 minuti, tagliano i sussidi, rendendo ancora più difficile la sopportazione dei costi ai privati e poi nulla cambia. Si continua a foraggiare le cliniche private, dove vanno solo i VIP e dove si mangia l’entrecôte con le patatine di prima scelta, le cui spese vengono poi socialmente divise tra tutti. Il tutto fa gridare allo scandalo, perché è troppo facile accusare gli assicurati quando i loro forzieri scoppiano di miliardi di soldi, che servono solo per ingrassare gli azionisti e tutti quelli che ruotano attorno a loro. Le soluzioni ci sono, sono dietro all’angolo e non sono assolutamente quelle proposte dagli assicuratori, che tendono a scoraggiare gli assicurati di curarsi, anche preventivamente, ma sono attuabili da subito. Basta che il mondo politico (lobbie?) decidesse una volta tanto per il bene della gente, lasciando stare di fare calcoli di opportunismo personale e politico e la cassa malattia sarebbe di colpo un mezzo veramente sociale per avere una popolazione sana.
Li ripetiamo i nostri concetti.
- diminuire l’obbligo legale di costituire riserve spropositate
- premio mensile sulla base del reddito lordo (non imponibile)
- verifica delle prestazioni inglobate nella LaMal
- non permettere che gli assicuratori facciano utili con la LaMal
- distinguere nei conti contabili degli assicuratori LaMal e LCA
- unica cassa malattia federale, caso mai anche solo cantonale
- eliminare il discorso provvigioni ai vari consulenti, in particolare sulla LaMal
- non sussidiare le cliniche private (ca 80 mio. annui)
- verificare nel dettaglio le fatture dei medici (abusi e cure non necessarie)
- obbligo di usare farmaci generici
- diminuzione del costo al dettaglio dei farmaci
- altre misure di piccola entità
Applicando queste misure, di colpo il premio base potrebbe applicarsi attorno a fr 200 mensili per chi ha reddito lordo sotto i fr 70’000 (va naturalmente calcolato con onestà intellettuale), si taglierebbero tutti quei costi che nulla hanno a che vedere con la sanità, ci sarebbero risorse economiche liberate a favore di altre necessità impellenti della popolazione (mobilità, lavoro, anziani, mondo giovanile) e tutti starebbero meglio anche interiormente perché è appurato che se finanziariamente l’individuo può sopportare con dignità i propri costi, si ammala meno e di riflesso spende meno!
Ci vuole così tanto a capirla? Capirla l’hanno capito, ma purtroppo ci sono in mezzo troppi interessi economici per pochi adepti che fin che si può nessuno di questa categoria ha interesse a cambiare veramente le cose.
Signori parlamentari dimostrate una volta tanto che ci tenete alla popolazione che vi ha eletto a loro rappresentanti, oppure lasciate la “poltrona” a chi veramente ha a cuore il bene della popolazione. (ETC/rb)