“…che non si lascia travolgere dalle grandi realtà dell’hockey svizzero. Berna, Zurigo, Lugano e Zugo, quattro squadre con budget non illimitato ma quasi, che hanno piste in pieno centro nelle loro città ma che non proveranno mai quello che c’è da noi!” Leggiamo in Internet da un mega tifoso leventinese che ancora non si è aggiornato sul mondo moderno. Che le emozioni siano tali in leventina ci stà tutto e che il clima mitico della Valascia possa essere condiviso pure ma quando come sempre si va in casa d’altri, bisognerebbe conoscere i fatti e le altre dinamiche prima di sparare a vanvera osservazioni che servono solo a sobillare i tifosi e non portano nulla alla causa.
Frasi come quelle sopra sono comprensibili da una parte di tifoseria cieca che non guarda neppure le partite e che a partito preso la propri squadra è la migliore quando vince e quando perde la colpa è degli altri. Se poi un presidente aizza la folla ad inizio stagione promettendo mari e monti e poi le frustrazioni dei risultati negativi emergono ecco che si comincia con i paragoni che sono tanto antipatici come ingiusti ed inutili. Torniamo sempre a ribadire che si deve tifare la propria squadra e smetterla di guardare gli altri giardini dicendo anche menzonie. Infatti andiamo a vedere il numero medio di spettatori, ebbene alcuni tifosi negano anche la matematica per affermare il falso. Questo non è sport e tifo sportivo ma è cecità sportiva che rischia di fare danni. Ma prima dei tifosi, che a volte si lasciano comprensibilmente prendere dall’enfasi del loro cuore, dovrebbero i dirigenti smetterla di promettere l’impossibile e sempre alla fine doversi leccare le ferite e quel che è peggio domandare ai tifosi, e qui va bene, ma anche allo Stato soldi per portare a termine operazioni a cui loro ogni anno non riescono a farlo in maniera cristallina.
Facciamo un passo indietro e pensiamo ad una famiglia con due figli che non ce la fa, allore spende e spande comunque senza criterio, per poi arrivare a fine anno e rendersi conto che non ha nemmeno i soldi per sfamare i propri figli .. allora si chiede allo Stato senza nessuno spirito autocritico.
Se lo sport deve stare in piedi con questi stratagemmi, lo sport è malato e qui pensiamo all’Hockey, al calcio, al basket e via di seguito fino alle leghe inferiori. Noi vorremmo un tifo sano, felice, che ognuno abbia la libertà di tifare la propria squadra senza essere attaccato verbalmente e anche violentemente e che la si smetta con cori volgari e violenti verso gli avversari. Quando si riuscirà a creare queste condizioni di sano spirito di milizia sportiva allora si è anche autorizzati a chiedere eventuali aiuti allo Stato ma solo per i movimenti giovanili e non per stipendiare giocatori milionari per far felici le mire di alcuni personaggi e basta. I soldi pubblici hanno ben altre finalità che ingrassare già personaggi milionari che praticano uno sport per hobby e inoltre percepiscono redditi che l’operaio si sogna durante tutta la vita. Non è pragmatismo ma è la realtà delal situazione di almeno l’80% della popolazione che fa fatica e gliene può fregare di meno dell’Ambri, del Lugano o di qualsiasi altra squadra …. (ETC/rb)
Che lo sport sia qualcosa di divertente e che porti economia vera e non costi alla società perché chi è incaricato nei vari club di mantenere l’ordine non ne è in grado !