Trattoria/Pizzeria Neapolis – la Taverna di Lucullo
Via Riviera 1
tel. 091 97 1 2 3 4 5
Aperto dal Martedì alla Domenica
Prenotazione consigliata
di N. Bonfiglio
via Riviera è il nome della strada del lungolago che parte dall’angolo di via Pico e giunge a Castagnola, in prossimità del parco di Villa Favorita.
Via Riviera è l’unica arteria che dal centro della città porta verso Porlezza – Menaggio, attraversato il vicino confine.
La nostra meta è segnalata da un’insolita insegna,
‘‘ NEAPOLIS – cucina del Vesuvio, pizzeria di Napoli ”
e sul marciapiede di fronte c’è l’imbarcadero dei battelli lacustri di Lugano
La terrazza, che ospita una decina di tavoli, è prospiciente il lago di Lugano, altrimenti detto Ceresio, e dalle sedute si gode un rilassante e fiabesco binomio tra la natura in mostra e quella sulla tavola.
La stessa cambia “colore e calore” nelle ore serali o invernali, dove, pur restando “extra moenia” si gode dell’accoglienza “intra moenia”
L’interno della trattoria è contenuto ma “estroverso” spaccato di vita partenopea. A prima vista potrebbe sembrare creato a posta per i “turisti”, basta uno sguardo e si capisce che invece qui c’è solo gente buongustaia ed esperta della gastronomia mediterranea e campana o al massimo, turisti di passaggio.
Una dozzina di tavoli, tovagliette, le pareti come di pietra viva, dove fanno bella mostra vecchie foto, locandine e, soprattutto, un bel corno naturalmente contro “‘o maluocchio”, immancabile la radio napoletana di sottofondo e la tv a schermo piatto per le partite del Napoli.
Tavoli e sedie in legno sono sistemati per ottimizzare il numero delle sedute.
A pranzo c’è il menù settimanale, la sera si ordina alla carta.
In ogni caso anche a mezzogiorno si possono scegliere piatti diversi, secondo disponibilità.
Sempre c’è, ovviamente, la vera pizza STG. Tra le varie nostre tipologie, spicca la PRIMA PIZZA NAPOLETANA con PASSAPORTO SVIZZERO …. una nostra creazione : la PIZZA 4 LINGUE
Arriva il pane: più ci si addentra nella vera cucina di Napoli, più si utilizzano forni veri e più alte sono le probabilità che il pane sia ottimo. Qui lo è!
Poi ci sono le fritture all’italiana che da noi è usanza porle nei “cuoppi” (cartocci) di cartapaglia.
La clientela è eterogenea, prevalgono i clienti fissi che ovviamente si conoscono tutti: ecco partire baci e abbracci, chiacchiere, domande, esclamazioni da un tavolo all’altro, come in una sorta di palcoscenico non stop, dove l’oste e la voce di Maria dalla cucina, tessono una trama quotidiana, mai uguale a sé stessa. Poco prima delle 13,00 il locale è già abbastanza affollato, a differenza di altre zone della città dove l’ora di pranzo è spostata in avanti di circa un’ora. Il clima è molto familiare, senza differenze per tutti: avvocati, architetti, impiegati, bancari, operai, turisti, ma anche casalinghe e manager vale la stessa domanda affettuosa:
“Assettateve, aita mangià”?
Contemporaneamente con il lavoro di sala, sia la cucina che la pizzeria riescono anche a gestire una quantità di piatti da asporto stupefacente: le mamme che non fanno in tempo a cucinare, si rivolgono a “mammà” Maria, che pensa per tutti.
Il menù settimanale è ispirato alla pura tradizione napoletana: pasta e fagioli; maccheroni al ragù; piatti di mare; ziti alla genovese, pasta e ceci, spaghetti al limone, vermicelli alla puttanesca; minestra maritata in inverno, insalate di pasta e frittate di maccheroni d’estate.
Da provare ‘a maccarunata (pasta con pomodoro a crudo) il famoso “’O roje” (il due).
E’ davvero una rarità scovare una trattoria che abbia nel menù questo piatto delle origini della cucina napoletana, piatto povero, semplice ma, tra i più difficili da cucinare, perché è una pasta col sugo, senza olio aggiunto o altri condimenti, se non un ciuffo di basilico.
I secondi variano tra mare e terra con prevalenza del primo che, a giudicare dalle comande, è quello che va per la maggiore: alici fritte, quelle da mangiare intere con le mani, calamari, gamberoni e pesce spada, stocco e baccalà in bianco, fritto o alla carrettiera. Il pesce, si cucina prevalentemente di sera e non va a peso ma a porzione!
La carne è di maiale, come le costolette e le salsicce, o di bovino come “la pizzaiola”, le braciole, gli straccetti, polpette, o di coniglio specie come dall’antica ricetta : all’ischitana.
I tagli del ragù e della genovese, in primavera lo spezzatino di agnello con uova e piselli a Pasqua.
Il misto di carne del ragù, la Buona la mozzarella di bufala, tanto buona e caratteristica che, quando arriva, termina in un paio di giorni. I contorni sono i classici del repertorio partenopeo: patate al forno o fritte, parmigiana di melanzane, broccoli, friarielli, insalate miste, caprese pomodori e mozzarella, peperoni in padella e zucchine alla scapece.
La scelta dei dolci, assolutamente casalinghi di nostra produzione, è notevole per una trattoria: Pastiera regina, tiramisù, zuppa inglese, ma da poco tra le varie ricette antiche riproposte, abbiamo arricchito ulteriormente il nostro menù con la . . .
PARMIGIANA di CICCOLATA! e con la Millefoglie di Babà
Il vino arriva direttamente dalle nostre terre e, prevalentemente, è Mastroberardino 1878.
Insomma, potrete gustare il meglio delle nostre tradizioni, inclusi un ottimo caffè con 3 “C”
e la saggezza popolare dispensata dalla Sig.ra Maria e dai molteplici personaggi che si avvicendano da mattina a sera in questi 100 mq di Napoli verace, quella sincera e ironica che ti aiuta a campare meglio, almeno per un paio d’ore.