La nebbia si fa più intensa nel momento in cui mi lascio alle spalle Torino e mi accingo a raggiungere il Canavese. Devo andare a Caluso dove da giovane, a cavallo tra gli anni ottanta e novanta, lavorai per un periodo collaborando con una agenzia di produzioni video. Ricordi piacevoli. Procedo senza fretta con la mia auto, non è tardi e mi aspettano per cena. Sono stato invitato dagli amici delle Cantine Villa, fiore all’occhiello della produzione enologica della Franciacorta, in occasione della sesta tappa della dodicesima edizione della loro iniziativa denominata “Villa Franciacorta Sparkling Menù”.
Da diversi anni infatti i responsabili dell’azienda di Monticelli Brusati organizzano momenti di alta cucina, con chef importanti sia emergenti che affermati, abbinando i piatti e i relativi sapori alle loro pregiate bollicine. L’intento, che più volte nei miei programmi televisivi ho sposato con grande affetto, è quello fare comprendere sempre di più al pubblico che le bollicine sono apprezzabilissime tutto pasto.
Questa edizione dello Sparkling Menù registra una piacevole novità, gli chef, anzi le chef, sono rigorosamente donne. E così, dopo le serate in provincia di Bergamo, Bolzano, Padova, Como, Pesaro Urbino, di questa edizione con relative signore della cucina, tocca a Caluso nel Torinese. A Caluso se cerchi una chef donna di grande livello e bravura devi andare al ristorante Gardenia, un delizioso locale ambientato in una casa dell’ottocento dove la chef e patron è Mariangela Susigan. Di origini trevigiane, ma da tantissimo tempo a Caluso, Mariangela ha in iniziato la sua avventura in cucina con semplicità e umiltà. Grande appassionata e ricercatrice di erbe ama sperimentare, scoprire e riscoprire: nei suoi piatti trovi la sua terra e la sua passione. Dalla semplicità alla stella Michelin che la rende oggi indiscutibilmente una chef particolarmente apprezzata e ammirata.
Ma a parte godermi le bollicine della Franciacorta e l’alta cucina cosa dovrò fare questa sera? Perché sono stato invitato? Mi spiego meglio. Ad ogni tappa dello Sparkling Menù tutti i piatti preparati vengono dunque abbinati ad una tipologia di bollicina, uno in particolare però deve essere votato da una giuria sia per il piatto vero e proprio, che per il corretto abbinamento con il vino. E’ ovvio che gli e le chef in questo modo si mettono decisamente in discussione, per come viene realizzato il piatto ma anche per gli ingredienti che vengono scelti in base alle peculiarità del vino da abbinare. Ciò che può apparire semplice e scontato in effetti non lo è, pertanto bravi e brave a coloro che accettano la sfida.
Quando arrivo al ristorante trovo Roberta Bianchi e Paolo Pizziol dell’azienda bresciana, Mariangela e un caro collega che rivedo sempre molto volentieri, Alberto Palo Schieppati. Sarà con me ed altri giornalisti in giuria. Passano pochi minuti e arrivano anche loro: Maria Cristina Beretta, Elio Ghisalberti, Mauro Remondino, Jacopo Fontaneto. Tutto è pronto e con l’arrivo in tavola della “Amouse Bouche” prende vita la serata.
All’antipasto, carne cruda di fassona, ostrica Gillardeau, crescione e wasabi, viene abbinato il “Saten 2012”, seguono i calamari alla piastra con carciofi e salsa d’alici uniti ad “Emozione Brut 2012”. “Extrablu 2010” è stato scelto per il risotto Carnaroli gran riserva preparato con porri, patate e stoccafisso, caviale d’aringa. E’ arrivato il momento del piatto da giudicare e votare, Mariangela ha spiegato chiaramente prima di iniziare a cenare che la scelta degli ingredienti non è stata semplice, il vino o meglio, la bollicina da abbinare è “Cuvette 2008” e ha chiaramente le sue caratteristiche. Ci viene servito il piccione con pera, pastinaca e whisky Laphroaig. Gustiamo il tutto, ci confrontiamo, giudichiamo e votiamo. E’ tutto a grandi livelli.
Con il “Briolette Demicec Rosé” Mariangela propone la Rosa Damascena con fragole e cioccolato bianco. Con la piccola pasticceria invece, in onore al territorio che abbiamo raggiunto, assaggiamo un Passito di Caluso prodotto in piccola quantità dal figliolo di Mariangela.
Come ho votato non ve lo posso dire ma vi posso garantire che è stata una serata gustosissima. Grandi bollicine e con loro la conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che le bollicine della Franciacorta sono meravigliose a tutto pasto senza dubbio, piatti favolosi ben realizzati e piacevolissimi al palato e una compagnia squisita che ha contribuito al successo della sesta tappa dello Sparkling Menù. Bravi e brave tutti e tutte. Abbiamo mangiato e bevuto in modo eccellente. Ora dovrò rituffarmi nella nebbia ma lo farò con gioia perché ancora una volta ho potuto constatare che quando si lavora bene si ottengono grandi risultati.
Fabrizio Salce