I verdi, pur essendo favorevoli al principio della preferenza ai lavoratori residenti, hanno giudicato l’iniziativa “prima i nostri” e il controprogetto unicamente declamatori e hanno ritenuto ingiusto creare false illusioni nella popolazione, già messa alla prova dalla situazione disastrosa del mondo del lavoro. Il testo è stato comunque votato dal 58% della popolazione ed è quindi imperativo ora trovare al più presto soluzioni concrete per tradurre in atto le promesse.
Riteniamo più che sensata la proposta del PPD di una Commissione tecnica composta in maggioranza da sostenitori del testo che abbia il mandato di proporre una legge di applicazione entro il 31 marzo 2017. È un’occasione imperdibile per i promotori e i sostenitori di dimostrare – come avevano garantito in campagna – che il prof. Giovanni Biaggini aveva torto dichiarando che “le aspettative dell’atto popolare potranno essere realizzate concretamente solo in misura molto modesta”. Quanto all’obbligo di ottenere la garanzia federale per la Costituzione cantonale riveduta, siamo certi che i promotori ne fossero ben coscienti fin dall’inizio, visto l’elevato numero di giuristi e avvocati presenti nel comitato a sostegno.
Segnaliamo che, contrariamente a quanto affermato da esponenti UDC alla stampa, la preferenza ai residente è già stata approvata per quanto riguarda l’amministrazione cantonale (decisione del GC su mozione Marco Chiesa e Verdi), l’AET (emendamento Verdi) e il settore sociosanitario (mozione Guidicelli), anche se per quest’ultimo settore non è ancora stata concretizzata in un atto legislativo come auspicato dal Parlamento Cantonale.
Attiriamo inoltre l’attenzione della futura Commissione tecnica incaricata dell’applicazione di “Prima i nostri” sui seguenti atti parlamentari:
Iniziativa parlamentare generica 580 “Ridurre la disoccupazione si può”, presentata il 23.03.2015 da Michela Delcò Petralli e Mozione 1091 per chiedere l’estensione del sistema ginevrino di preferenza ai disoccupati residenti non solo al parastatale ma anche ad aziende, enti e associazioni che ricevono aiuti o sussidi pubblici.
Iniziativa parlamentare elaborata 448, Modifica della Legge sul rilancio dell’occupazione e sul sostegno ai disoccupati (L- rilocc) del 13 ottobre 1997 “Riassorbire la disoccupazione: attiviamo la solidarietà sociale delle aziende”, presentata il 12.10.2015 da Michela Delcò Petralli che chiede l’introduzione dell’obbligo di notifica dei posti vacanti agli URC. Ricordiamo che la notifica dei posti vacanti agli URC è ritenuta unanimamente la principale misura per favorire l’occupazione residente ed è contenuta anche nella proposta scaturita dalla Commissione federale incaricata di trovare una applicazione all’iniziativa del 9 febbraio.
A nostro avviso favorire l’occupazione residente è impossibile senza salari dignitosi che permettano di vivere in Ticino. A questo riguardo ricordiamo che è pure urgente applicare l’iniziativa “Salviamo il lavoro in Ticino”. Riteniamo inoltre che per favorire l’occupazione residente ora e in futuro sia necessario fare in modo che lo sviluppo economico sia indirizzato ad attirare aziende capaci di offrire posti di qualità ai residenti, evitando così le imprese che sfruttano personale frontaliero proponendo retribuzioni lombarde. Segnaliamo pertanto anche questi atti parlamentari:
– Mozione 1133, Criteri per promuovere sbocchi occupazionali per i residenti e uno sviluppo economico sostenibile in Ticino, presentata il 23.11.2015 da Michela Delcò Petralli, cofirmatari: Giorgio Fonio e Raoul Ghisletta che chiede che gli studi economici promossi dal cantone tengano conto di nuovi criteri per promuovere sbocchi occupazionali per i residenti e uno sviluppo economico sostenibile in Ticino.
– Mozione MO1165, Per non ripetere gli errori del passato e affrontare il futuro occorre calcolare anche le esternalità negative dello sviluppo economico e introdurre nelle statistiche un indice diverso dal PIL, presentato il 06.06.2016 da Michela Delcò Petralli.
…Ancora inevasi.