Eccomi qua, ancora una volta a scrivere di me e del mio lavoro, degli aneddoti vissuti, delle emozioni respirate e delle storie che mi hanno affascinato. Storie di persone, di aziende, di imprenditori, di uomini e donne tenaci, caparbi, capaci; storie di famiglie che hanno reso grande nel mondo il nostro piccolo paese.
A tal proposito mi garba ricordare che in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, nel 2011 è stato istituito da Unioncamere il Registro nazionale delle imprese storiche, così come mi rattrista pensare a quante di queste realtà produttive sono passate in mano straniera.
Mi vengono alla memoria alcune di loro e delle quali ho scritto per le riviste di settore o per la televisione: la Branca di Milano e il suo Fernet, il Salumificio Negroni o, per uscire dal comparto food, penso allo scorso anno quando ho potuto scrivere degli 85 anni di storia della celebre carrozzeria torinese Pininfarina.
Oggi vi riporto in terra Sabauda, non a Torino città ma in provincia, sulle montagne olimpiche fra i boschi di case Sparse, una piccola frazione sopra Sauze d’Oulx. Ci troviamo a 1800 metri di altezza e la storia ha inizio nell’immediato dopo guerra, nel 1946, quando una giovane coppia torinese, Anna e Piero Carezzana, frequentava questi pendii e impartiva le prime lezioncine sciistiche ai piccoli figlioli Luisa e Carlo. Momenti sereni e felici trascorsi sulla neve ancora oggi visibili grazie alle fotografie scattate allora da Piero.
Ma le montagne di questo comprensorio da sempre entrano nel cuore della gente che le raggiunge, sono vivibili tutto l’anno e in ogni stagione regalano emozioni e sensazioni uniche. Arriva il 1966. Vent’anni dopo un’altra coppia, questa volta lombarda, entra in scena nella storia di oggi. Sono Maria Rosa e Carlo Sacchi e qui, dove sciano da anni Anna e Piero, decidono di costruire una struttura ricettiva, lontana dal traffico, raggiungibile solo a piedi o con una slittovia: quel mezzo meccanico che portava in quota i primi sciatori.
Nasce così la Chalet il Capricorno. In poco tempo divenne un punto di riferimento gourmand per una clientela esigente, ma attratta dalla semplicità autentica, dalla genuinità di pochi piatti preparati con cura e serviti in una atmosfera di grande convivialità. Una clientela coltivata negli anni: prima torinese, poi genovese, e successivamente italiana in genere.
Gli anni scorrono, arriva Giorgio, il terzo figliolo di Anna e Piero, i coniugi Carezzana continuano nel tempo a frequentare con immenso piacere la Chalet. Luisa, Carlo e Giorgio crescono e portano avanti le loro vite senza mai dimenticarsi di quell’angolo di montagna tanto amato da mamma e papà. Hanno continuato anche loro negli anni a tornarci e a sentirsi a casa: come sempre. Ma il tempo, si sa, è inesorabile e scorre veloce e arriva il 2008.
Maria Rosa e Carlo Sacchi hanno raggiunto il momento di cedere il passo e l’attività, si consigliano con i clienti più affezionati tra i quali i fratelli Carezzana. Nel loro cuore è forte il desiderio di vendere a qualcuno che possa cogliere l’essenza del luogo e, perché no, tramandarla alle generazione future. Cosa si siano detti in quel frangente Luisa, Carlo e Giorgio non interessa alla storia che vi sto raccontando, ciò che conta è che lo Chalet diventa di loro proprietà a coronamento di storia di famiglia bellissima.
Dal quel fatidico passo, in pochi anni, tante cose sono cambiate, oggi lo Chalet è uno ChaletHotel a quattro stelle, le stanze sono state riadattate senza trascurare le atmosfere di un tempo, facendo attenzione ai particolari che sono stati curati nei minimi dettagli. Gli spazi comuni della struttura sono impreziositi da collezioni artistiche come quella delle ceramiche Lenci degli anni venti e quaranta raffiguranti sciatori e sciatrici felici. Di particolare pregio il salone St. George. All’esterno ampi spazi e una accogliete terrazza panoramica. La struttura la si può vivere durante tutte le stagioni dell’anno, per una semplice pausa durante le giornate sciistiche o di camminate in quota, oppure per una vacanza vera e propria godendo appieno dei tanti servizi a partire dal ristorante Naskira. In cucina lo chef Fabrizio Barbero propone le ricette storiche del locale e le sue creazioni realizzate con ingredienti di primissima qualità. Abbondante l’utilizzo dei sapori del Capric’orto un ricchissimo orto di montagna che produce, a fianco allo Chalet, verdure ed erbe aromatiche. Tra i servizi offerti la possibilità di raggiungere lo Chalet durante la stagione invernale grazie ai moderni mezzi fuoristrada messi a disposizione dall’Hotel.
Mi fermo un attimo nell’elencare le tante comodità che vi si trovano perché, se avete fatto i dovuti conti con le date, vi sarete resi conto che vi sto raccontando 50 ani di storia del Capricorno. Mezzo secolo di vita di due famiglie, di questo lembo incontaminato di montagna piemontese, 5 decenni di momenti indelebili per i protagonisti della storia.
Posso dirvi ancora che nel frattempo è stata avviata l’Accademia dell’alta cucina di montagna, che lo Chalet è stato menzionato dalla prestigiosa guida Michelin già nel 1973 e che questo relais di charme domina la celebre pista di Les Clotes di Sauze d’Oulx. Potrei anche ricordarvi che nelle immediate vicinanze trovate Km di piste, decine di impianti di risalita, campi da tennis e da golf, piste per mountain bike o insenature per il kayak. Cittadine d’arte a pochi Km, una vista meravigliosa sul monte Chaberton, mentre una chicca storica appartiene al vicino Parco del Gran Bosco di Salbertrand, legato al ricordo del Glorioso Rimpatrio dei Valdesi e la loro estenuante marcia per rientrare da Ginevra in Italia nell’agosto del 1689.
Ma forse è meglio limitarsi a dire che se si cercano determinate attenzioni, una buona cucina arricchita da una ampia carta di vini, un luogo dove stare bene e coccolati, allora siete nel posto giusto.
Buon compleanno Capricorno: spegni con orgoglio le tue candeline e non dimenticarti mai dei buoni amici.
Fabrizio Salce